Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 32765 del 27 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:32765PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel confermare la sentenza di condanna emessa in grado di appello, afferma che: 1. La restituzione nel termine per impugnare una sentenza contumaciale o un decreto penale di condanna, prevista dall'art. 175 c.p.p., comma 2, è un rimedio accordato all'imputato che lamenti di non avere avuto effettiva conoscenza del provvedimento. Tale rimedio, che presuppone la corretta notificazione del provvedimento, può essere invocato quando l'istante dimostri di non essere venuto a conoscenza del provvedimento. La disciplina dell'art. 175 c.p.p. trova applicazione ai processi in corso alla data di entrata in vigore della L. n. 67 del 2014, purché alla stessa data non sia già intervenuta la lettura del dispositivo della sentenza di primo grado, in quanto tale momento processuale costituisce il discrimine temporale per l'applicabilità della nuova normativa sul processo in assenza. Le norme processuali, infatti, sono soggette al principio tempus regit actum, per cui le innovazioni processuali stabilite dalla legge operano in quanto in vigore nel momento in cui l'atto deve essere compiuto. 2. Il ricorso per cassazione deve contenere una critica argomentata alle ragioni in fatto e in diritto poste a fondamento della decisione impugnata, non potendosi limitare a una mera riproposizione delle doglianze già esaminate e disattese dal giudice di merito. L'inammissibilità del motivo di ricorso consegue quando esso si limiti a riprodurre il motivo di appello, senza confrontarsi puntualmente con le argomentazioni della sentenza impugnata. 3. La valutazione degli elementi posti a fondamento della concessione o del diniego delle circostanze attenuanti generiche, nonché la determinazione della pena, rientrano nei poteri discrezionali del giudice di merito, il cui esercizio è censurabile in Cassazione solo quando sia frutto di mero arbitrio o di ragionamento illogico. La motivazione della sentenza impugnata, che ha escluso la prevalenza delle attenuanti generiche sulla base della gravità dei reati accertati e dell'incensuratezza dell'imputato, risulta adeguata e logica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROMIS Vincenzo - Presidente

Dott. MARINELLI Felicetta - Consigliere

Dott. ZOSO Liana Maria T. - Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3275/2014 CORTE APPELLO di MILANO, del 26/09/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/07/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. EUGENIA SERRAO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Francesco Mauro Iacoviello, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore, Avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento dei motivi di ri…

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