Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Catania sentenza breve n. 2379 del 2015

ECLI:IT:TARCT:2015:2379SENB

Massima

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Il provvedimento amministrativo di divieto dell'attività di noleggio di veicoli senza conducente, adottato dal Prefetto sulla base di un parere contrario della Questura relativo a un procedimento penale pendente a carico del titolare dell'attività, può essere legittimamente revocato qualora, in sede di giudizio amministrativo, emergano ragioni che giustificano il superamento di tale divieto, tenuto conto anche dell'ampio lasso di tempo intercorso tra l'adozione e la notifica del provvedimento. In tali casi, il giudice amministrativo dichiara l'improcedibilità del ricorso per cessazione della materia del contendere, condannando tuttavia l'amministrazione al rimborso delle spese di giudizio in applicazione del principio della soccombenza. Il provvedimento amministrativo di divieto dell'attività di noleggio di veicoli senza conducente, adottato dal Prefetto sulla base di un parere contrario della Questura relativo a un procedimento penale pendente a carico del titolare dell'attività, può essere legittimamente revocato qualora, in sede di giudizio amministrativo, emergano ragioni che giustificano il superamento di tale divieto, tenuto conto anche dell'ampio lasso di tempo intercorso tra l'adozione e la notifica del provvedimento. In tali casi, il giudice amministrativo dichiara l'improcedibilità del ricorso per cessazione della materia del contendere, condannando tuttavia l'amministrazione al rimborso delle spese di giudizio in applicazione del principio della soccombenza. Il provvedimento prefettizio di divieto, infatti, pur essendo legittimamente adottato sulla base di esigenze di pubblica sicurezza, può essere successivamente revocato qualora vengano meno le ragioni che ne hanno giustificato l'emanazione, in particolare quando il procedimento penale a carico del titolare dell'attività si sia concluso o abbia perso di rilevanza, oppure quando il lungo lasso di tempo intercorso tra l'adozione e la notifica del provvedimento renda sproporzionato il mantenimento del divieto. In tali ipotesi, il giudice amministrativo, pur dichiarando l'improcedibilità del ricorso per cessazione della materia del contendere, ritiene comunque necessario condannare l'amministrazione al rimborso delle spese di giudizio, in applicazione del principio della soccombenza, in quanto il ricorrente ha comunque ottenuto la revoca del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

N. 01413/2015
REG.RIC.

N. 02379/2015 REG.PROV.COLL.

N. 01413/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

sezione staccata di Catania (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 1413 del 2015, proposto da:
Calì Alfio, rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Catania, corso Italia, 226;

contro

Ministero dell'Interno, Prefettura di Messina, in persona dei rispettivi legali rappresentanti p.t., rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Stato, domiciliata in Catania, Via Vecchia Ognina, 149; Comune di Giardini Naxos;

per l'annullamento

-del decreto del Prefetto della Provincia di Messina del 10-4-2014, con il quale si vieta a pa…

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