Consiglio di Stato sentenza n. 4135 del 2012

ECLI:IT:CDS:2012:4135SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, nell'esercizio della propria funzione giurisdizionale, ha affermato il principio secondo cui l'organo delegato all'approvazione di uno strumento urbanistico comunale, nel caso di specie la Provincia, può apportare d'ufficio modifiche allo stesso, purché non mutino le caratteristiche essenziali, quantitative e strutturali del piano e i suoi criteri di impostazione. Tali modifiche possono essere introdotte, ad esempio, per adeguare il piano alle disposizioni del piano territoriale, per razionalizzare e coordinare la realizzazione di opere e impianti di interesse pubblico, per tutelare il paesaggio e i beni culturali, nonché per assicurare il rispetto degli standard urbanistici. Il Consiglio di Stato ha ritenuto legittima la riduzione delle zone di espansione residenziale operata dalla Provincia, in quanto giustificata dall'accertamento di un sovradimensionamento del piano rispetto all'effettivo fabbisogno abitativo del Comune, come risultante dai dati demografici. Tali modifiche, infatti, non hanno inciso sull'impostazione generale del piano, ma si sono limitate a riformare la parte relativa alle previsioni di sviluppo insediativo, in conformità ai principi di razionale utilizzazione del territorio. Inoltre, il Consiglio di Stato ha escluso che le scelte operate dalla Provincia in sede di approvazione del piano regolatore comunale, volte a rimodulare le previsioni di sviluppo residenziale sulla base di un'istruttoria più accurata, possano essere considerate illegittime per eccesso di potere o per incompetenza dell'organo. Infatti, la legge regionale applicabile attribuiva espressamente all'ente delegato il potere di apportare modifiche d'ufficio allo strumento urbanistico, senza che ciò comportasse un'indebita ingerenza nelle valutazioni di merito riservate al Comune. Infine, il Consiglio di Stato ha ritenuto infondate le ulteriori censure proposte dall'appellante, relative alla delimitazione del centro storico e alla destinazione impressa alle aree di sua proprietà, in quanto attinenti al merito delle scelte amministrative, non sindacabili in sede giurisdizionale se non per manifesta irragionevolezza o illogicità.

Sentenza completa

N. 00602/2010
REG.RIC.

N. 04135/2012REG.PROV.COLL.

N. 00602/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello n. 602 del 2010, proposto da ((omissis)), rappresentato e difeso dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)), ed elettivamente domiciliato, unitamente ai difensori, presso l’avv. ((omissis)) in Roma, via Salaria n. 227, come da mandato a margine del ricorso introduttivo;

contro

Comune di Tufino, in persona del sindaco legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)), ed elettivamente domiciliato presso i difensori in Roma, via Alessandro III n. 6, come da mandato a margine della comparsa di costituzione e risposta;
Provincia di Napoli, in persona del presidente legale rappresentante pro tempo…

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