Cassazione penale Sez. I sentenza n. 30249 del 15 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:30249PEN

Massima

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La massima giuridica che si può estrarre dalla sentenza è la seguente: La circostanza aggravante prevista dall'art. 7 del D.L. n. 152 del 1991, convertito in L. n. 203 del 1991, è applicabile ai delitti astrattamente punibili con la pena edittale dell'ergastolo, quando venga inflitta in concreto una pena detentiva diversa dall'ergastolo. Tuttavia, qualora il giudice di merito abbia espressamente escluso l'applicazione di tale aggravante, tale valutazione non può essere contrastata in sede di legittimità, in quanto rientra nel suo potere discrezionale di apprezzamento delle circostanze del caso concreto, salvo che non risulti affetta da vizi logici o giuridici. Inoltre, l'esclusione dell'aggravante può essere giustificata dalla ritenuta assenza di finalità di agevolazione dell'attività di associazioni di tipo mafioso nell'azione delittuosa, nonostante la contestazione della stessa nell'imputazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D"APPELLO DI CATANZARO;
nei confronti di:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l"ordinanza n. 69/2014 CORTE ASSISE APPELLO di CATANZARO, del 16/02/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis)) NOVIK;
lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto l"annullamento senza rinvio dell"ordinanza.
RILEVATO IN FATTO
1. Con ordinanza del 16 febbraio 2015 la Corte di assise di appello di Catanzaro, in funzione di gi…

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