Il proscioglimento nel merito per contraddittorietà o insufficienza della prova non prevale sulla dichiarazione immediata di una causa di non punibilità, come la prescrizione, salvo che, in sede di appello, il giudice ritenga infondata nel merito l'impugnazione del P.M. proposta avverso una sentenza di assoluzione in primo grado ai sensi dell'art. 530 comma 2 c.p.p., ovvero debba valutare il compendio probatorio ai fini delle statuizioni civili in presenza della parte civile. Il sindacato di legittimità sulla motivazione non può estendersi alla mera rilettura degli elementi di fatto o all'adozione di nuovi parametri di ricostruzione e valutazione preferiti a quelli del giudice di merito, essendo preclusa la sostituzione del giudizio di quest'ultimo; il vizio di motivazione è configurabile solo quando la stessa risulti effettivamente mancante, manifestamente illogica o internamente contraddittoria, ovvero logicamente incompatibile con altri atti del processo dotati di autonoma forza esplicativa o dimostrativa. La posizione di garanzia dell'imputato ai sensi dell'art. 40 c.p. deve essere specificamente contestata e motivata, non essendo sufficiente la mera riproposizione della censura già formulata in appello.