Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23431 del 12 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:23431PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene può essere disposto quando sussiste una sproporzione tra il valore del bene e i redditi dichiarati dall'indagato, in quanto tale sproporzione costituisce indice della provenienza illecita del bene, giustificando la sua confisca ai sensi della legge n. 356 del 1992, art. 12-sexies. Il giudice, nel disporre il sequestro, deve motivare adeguatamente tale sproporzione, senza limitarsi a un mero riferimento alla norma penale astrattamente applicabile, ma illustrando in modo specifico e puntuale gli elementi fattuali che la comprovano nel caso concreto. La mera genericità o apparenza della motivazione, così come la mancata autonoma valutazione della richiesta del pubblico ministero, integrano vizi di legittimità del provvedimento, non censurabili in sede di legittimità se non nei limiti del vizio di motivazione, che tuttavia non è deducibile in questa sede per espressa previsione normativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamill - Presidente

Dott. DE CRESCENZIO Ugo - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 87/2016 TRIB. LIBERTA' di LATINA del 06/09/20l6;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott.ssa CASELLA Giuseppina, "annullare con rinvio l'impugnata ordinanza".
RITENUTO IN FATTO
In data (OMISSIS) i Carabinieri di Aprilia procedevano all'arresto di (OMISSIS) e (OMISSIS) nella flagranza del delitto di usura e contestualmente procedevano al se…

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