Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30436 del 21 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:30436PEN

Massima

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La custodia cautelare in carcere può essere legittimamente applicata quando sussistono gravi indizi di colpevolezza a carico dell'indagato e vi è il concreto pericolo di reiterazione di analoghe condotte criminose, non essendo sufficiente a vincere tale pericolo la mera incensuratezza, l'attività lavorativa o la necessità di accudire figli minori. Ai fini della valutazione dei gravi indizi, la chiamata in reità di un concorrente, pur non essendo di per sé sufficiente, può costituire un elemento indiziario rilevante se supportato da altri elementi probatori, come il rinvenimento della droga in un luogo di cui l'indagato aveva il controllo, senza che assuma rilievo determinante la circostanza che altri soggetti avessero accesso all'abitazione. Inoltre, la mera presenza dell'indagato nel luogo del reato, unitamente ad altri elementi indiziari, può integrare gravi indizi di colpevolezza, senza che sia necessario dimostrare la sua diretta partecipazione all'attività illecita. Infine, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione degli elementi probatori e delle esigenze cautelari, la cui motivazione non può essere sindacata in sede di legittimità se logica e congruente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DA. Mo., n. a (OMESSO);

2) EL. SA. Kh., n. in (OMESSO);

avverso la ordinanza in data 11 dicembre 2007 del Tribunale di Venezia;

Visti gli atti, la ordinanza denunziata e i ricorsi;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per la inammissibilita' dei ricorsi.

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