Il provvedimento di diniego all'ammissione agli esami teorico-pratici per il conseguimento della patente di guida è illegittimo per totale mancanza di motivazione, in violazione del principio di trasparenza e del diritto di difesa dell'interessato. L'amministrazione procedente è tenuta a comunicare espressamente e in modo adeguato le ragioni ostative al rilascio del titolo abilitativo, non potendo limitarsi a fare generico riferimento all'art. 120 del Codice della Strada, senza indicare le specifiche fattispecie applicabili al caso concreto. Il mancato deposito del provvedimento prefettizio presupposto, nonostante gli ordini istruttori del giudice amministrativo, integra un grave inadempimento che inficia la legittimità del diniego. Inoltre, una volta cessate le misure di prevenzione disposte nei confronti dell'interessato e decorso il termine triennale previsto dall'art. 120, comma 3, del Codice della Strada, l'amministrazione non può opporre ulteriori ostacoli al rilascio della patente, essendo tale diritto riconosciuto ope legis, senza la necessità di un provvedimento giudiziario di riabilitazione.