Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 10522 del 5 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:10522PEN

Massima

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Il giudicato cautelare formatosi all'esito del procedimento di riesame, in assenza di impugnazione, preclude la possibilità di riproporre la medesima questione relativa alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, anche qualora vengano dedotti nuovi elementi, salvo che questi siano idonei a scardinare in modo univoco e tranciante il quadro indiziario già valutato e ritenuto sussistente. Il principio di preclusione endoprocessuale, infatti, impedisce di rimettere in discussione questioni già esaminate e decise, a prescindere dalle specifiche ragioni poste a base dell'istanza difensiva, essendo sufficiente che le stesse siano state oggetto di valutazione e decisione nel precedente giudizio di riesame. Pertanto, il giudice dell'appello cautelare può legittimamente rigettare l'istanza di revoca o sostituzione della misura, in assenza di elementi nuovi e decisivi idonei a superare il giudicato cautelare formatosi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. ROMIS Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. MARINELLI Felicetta - Consigliere

Dott. CIAMPI ((omissis)) - Consigliere

Dott. ESPOSITO Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 293/2013 TRIB. LIBERTA' di MESSINA, del 13/06/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VINCENZO ROMIS;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) e (OMISSIS) venivano tratti in arresto, in relazione all'addebito di furto aggravato commesso in con…

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