Il contatto fisico diretto o simulato con una zona erogena del corpo della vittima, anche se avvenuto attraverso gli indumenti, integra il reato di violenza sessuale, in quanto atto parimenti invasivo dell'altrui sfera sessuale. Ai fini dell'integrazione del reato di violenza sessuale, non è necessario che vi sia un contatto diretto tra le parti intime dell'agente e della vittima, essendo sufficiente il coinvolgimento della corporeità sessuale della persona offesa, anche in termini di tentativo, come nel caso di atti di esibizionismo o autoerotismo in presenza della vittima, che abbiano comportato il contatto del liquido seminale dell'agente con il corpo della stessa. Tuttavia, il giudice di merito è tenuto a valutare compiutamente la richiesta di concessione delle attenuanti generiche, non potendo ritenerle già riconosciute in ragione del bilanciamento operato con le aggravanti, ove risulti che le stesse siano state espressamente escluse in primo grado.