Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10149 del 11 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:10149PEN

Massima

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Il reato di diffamazione mediante pubblicazione di un post su Facebook che attribuisce alla persona offesa condotte lesive della sua reputazione commerciale, senza che l'istruttoria ne abbia dimostrato la veridicità, integra una condotta di gravità non trascurabile, tale da escludere l'applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, in considerazione della rilevanza del danno arrecato all'attività economica della vittima, costretta a giustificarsi presso i responsabili della "Guida Michelin" a causa della diffusione di informazioni offensive sul suo conto. La valutazione della Corte di appello circa l'inattendibilità della testimonianza della madre dell'imputato, che si era assunta la responsabilità del post diffamatorio, è sorretta da adeguata motivazione, che evidenzia l'inverosimiglianza di tale "confessione" e la sua contraddizione con le dichiarazioni di altra teste, le quali smentiscono il racconto della teste Di. La Corte di cassazione non può sostituirsi al giudice di merito nella rivalutazione delle prove, essendo precluso il riesame degli elementi di fatto, salvo il riscontro di manifeste illogicità o contraddizioni nella motivazione, non ravvisabili nel caso di specie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

QUINTA SEZIONE PENALE

Composta da:

Dott. CAPUTO Angelo - Presidente

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. SGUBBI Vincenzo - Relatore

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere

Dott. CUOCO Michele - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
VI.GI. nato a C il (Omissis)
avverso la sentenza del 12/05/2023 della CORTE APPELLO di CATANZARO
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere VINCENZO SGUBBI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore TOMASO EPIDENDIO, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;
lette le conclusioni del difensore che si è riportato al ricorso
r…

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