Cassazione penale Sez. III sentenza n. 30667 del 20 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:30667PEN

Massima

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Il pericolo concreto ed attuale di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere valutato dal giudice sulla base di elementi specifici e recenti, idonei a dimostrare la concreta possibilità che l'indagato commetta nuovi reati della stessa specie di quello per cui si procede. A tal fine, rilevano la gravità dei fatti contestati, la personalità dell'indagato, i suoi precedenti e i suoi intrecci relazionali, nonché l'eventuale parzialità e tardività della sua collaborazione processuale. Tali elementi, se adeguatamente motivati, possono giustificare l'applicazione di una misura cautelare anche in assenza di precedenti specifici, ove sia accertata l'effettiva probabilità che si presentino nuove occasioni per la commissione di ulteriori reati, senza che sia necessario dimostrare l'imminenza di tali occasioni. La valutazione del giudice circa la sussistenza del pericolo di reiterazione del reato non può essere sindacata in sede di legittimità, se non per vizi logici o carenze motivazionali, non potendosi sostituire una diversa lettura del materiale indiziario.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

Dott. CIRIELLO Antonella - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandr - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale di Roma dell'8 agosto 2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Alessandro M. Andronio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del sostituto procuratore generale Dr. Cuomo Luigi, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO
1. - Con ordinanza dell'8 agosto 2016, il Tribunale di Roma ha ri…

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