Tribunale regionale di Giustizia Amministrativa Trentino Alto Adige - Bolzano sentenza n. 281 del 2015

ECLI:IT:TRGABZ:2015:281SENT

Massima

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Il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa, Sezione autonoma di Bolzano, nell'esaminare i ricorsi proposti avverso il diniego di concessione edilizia e l'adozione di una variante urbanistica, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La comunicazione dei motivi ostativi all'accoglimento di una domanda di concessione edilizia interrompe i termini per la formazione del silenzio-assenso, i quali iniziano nuovamente a decorrere dalla scadenza del termine di 30 giorni per la presentazione di osservazioni da parte dell'interessato, ovvero, anteriormente a tale scadenza, dalla data di presentazione delle osservazioni. Pertanto, l'Amministrazione può legittimamente adottare il provvedimento di diniego della concessione edilizia anche oltre il termine di 60 giorni previsto per la formazione del silenzio-assenso. 2. La misura di salvaguardia di cui all'art. 74, comma 2, della legge provinciale n. 13 del 1997, che impone la sospensione di ogni determinazione sulle domande di costruzione in pendenza di varianti urbanistiche, trova applicazione solo quando la domanda di concessione edilizia sia conforme alle previsioni urbanistiche vigenti, ma in contrasto con quelle adottate e non ancora approvate. Qualora la domanda di concessione edilizia sia in contrasto sia con le norme dello strumento urbanistico in vigore al momento della presentazione della domanda, sia con quelle dello strumento urbanistico o sua variante, in corso di approvazione, l'Amministrazione può legittimamente rigettare la domanda senza incorrere nella violazione della citata norma. 3. Le scelte urbanistiche effettuate dal Comune in sede di adozione o variazione del piano regolatore generale costituiscono valutazioni discrezionali attinenti al merito amministrativo, che, come tali, sono sottratte al sindacato di legittimità del giudice amministrativo, salvo che non risultino inficiate da errori di fatto o da vizi di grave illogicità. Pertanto, l'Amministrazione non è tenuta a fornire una motivazione analitica delle proprie scelte, essendo sufficiente l'esplicitazione dei criteri generali, di ordine tecnico-discrezionale, seguiti nell'impostazione del piano, salvo che non si tratti di ipotesi particolari, come il superamento degli standards urbanistici ed edilizi, la lesione dell'affidamento qualificato del privato o la modificazione in zona agricola della destinazione di un'area limitata. 4. La classificazione di un'area come zona agricola, a seguito della variante al piano urbanistico comunale, non richiede una specifica motivazione in ordine all'interesse pubblico sotteso a tale scelta, in quanto tale interesse è meramente consequenziale allo stralcio della precedente destinazione urbanistica edificabile.

Sentenza completa

N. 00369/2014
REG.RIC.

N. 00281/2015 REG.PROV.COLL.

N. 00369/2014 REG.RIC.

N. 00370/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa

Sezione Autonoma di Bolzano

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 369 del 2014, proposto da:
Raimondo Pinter, rappresentato e difeso dagli avv.ti Giulio Pasquini e Stefania Cavallo, con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Loredana Olivieri in Bolzano, via dei Combattenti, n. 4/A;

contro

Comune di Corvara, in persona del Sindaco pt, rappresentato e difeso dall'avv. Manfred Schullian, con domicilio eletto presso il suo studio, in Bolzano, viale Stazione, n. 5;

sul ricorso numero di registro generale 370 del 2014, proposto da:
Raimondo Pinter, rappresentato e difeso dagli avv.ti Giulio Pasquini e Stefania Caval…

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