Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31436 del 2 agosto 2007

ECLI:IT:CASS:2007:31436PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'espressione di un giudizio critico nei confronti di un pubblico ufficiale, anche se ritenuta offensiva del suo onore e decoro, non integra il reato di ingiuria qualora sia pronunciata in un contesto di pubblico dibattito su questioni di interesse generale e sia motivata da ragioni connesse all'esercizio delle funzioni pubbliche. In tali casi, la condotta è scriminata ai sensi dell'art. 599 c.p. (esercizio di un diritto o adempimento di un dovere), in quanto espressione del diritto di critica e di libera manifestazione del pensiero su questioni di rilevanza pubblica. Pertanto, il giudice è tenuto a valutare attentamente il contesto in cui le espressioni sono state pronunciate, le ragioni che le hanno determinate e la loro connessione con l'esercizio di diritti o doveri, al fine di escludere la rilevanza penale della condotta. La motivazione della decisione deve dare conto in modo esaustivo di tale valutazione, al fine di consentire il controllo di legittimità in sede di impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Maria Stefani - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv. SARAGO' Tiberio il 2.2.2006, difensore di RO. Gi. , nata a (OMESSO);

avverso la sentenza del Tribunale di Verbania del 28 novembre 2005.

Letto il ricorso la sentenza impugnata.

Sentita la relazione del Consigliere Dr. Paolo Antonio BRUNO.

Udite le conclusioni del Procuratore Generale, in persona del Sostituto Dr. Francesco Mauro Iacoviello, che ha chiesto l'annullamento senza rinvio per prescrizio…

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