Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16369 del 20 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:16369PEN

Massima

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La determinazione della pena da parte del giudice di merito, nell'esercizio del proprio potere discrezionale, deve avvenire in aderenza ai principi enunciati dagli articoli 132 e 133 del codice penale, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti ai fini della congruità della sanzione, quali la gravità del fatto, le condizioni personali e sociali dell'imputato, la sua capacità a delinquere e il grado di colpevolezza. Pertanto, la valutazione della pena congrua, effettuata dal giudice di merito sulla base di una adeguata motivazione che dia conto dell'esame di tali parametri, non è sindacabile in sede di legittimità, se non per vizi logici o giuridici, non potendosi sostituire la valutazione del giudice di cassazione a quella del giudice di merito. Ciò in quanto la determinazione della pena rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il quale esercita il potere di graduazione della sanzione in aderenza ai principi di cui agli articoli 132 e 133 c.p., sicché, in presenza di una motivazione adeguata, è inammissibile la censura che, nel giudizio di legittimità, miri ad una nuova valutazione della congruità della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3190 del 2013 R.G.n.R. emessa in data 18 novembre 2014 dalla Corte d'appello di Catania;
Sentita la relazione svolta in pubblica udienza dal Consigliere Dott. D'ARRIGO Cosimo;
udito il P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa DI NARDO Marilia, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
La Corte d'appello di Catania, con sentenza del 18 novembre 2014, in parziale ri…

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