Cassazione penale Sez. I sentenza n. 48122 del 17 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:48122PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione ex art. 81 c.p., comma 2, richiede l'accertamento di una effettiva unità di disegno criminoso, da individuarsi sulla base di elementi di fatto che dimostrino come la decisione di commettere i vari reati sia stata presa dall'agente in un momento precedente la consumazione del primo e sia estesa a tutti gli altri, già programmati nelle loro linee generali. Non è sufficiente la mera tendenza, in ambito criminale, a un "salto di qualità" o una specializzazione dell'agente, che possono avvenire anche in base a circostanze non programmabili preventivamente. Pertanto, non rientrano nella previsione della continuazione quei fatti costituenti reato che si trovino rispetto al primo in un rapporto di occasionalità, ovvero siano espressione di una abitualità o di un costume di vita criminale, essendo in tali ipotesi assente l'unitarietà del disegno criminoso richiesta dalla norma.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CORRADINI Grazia - rel. Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BR. FE. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 305/2008 GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di SALERNO, del 31/01/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA CORRADINI;

le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha chiesto rigettarsi il ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza in data 31 gennaio 2009 il GUP del Tribunale di Salerno, quale giudice dell'esecuzione, ha respinto la richiesta presentat…

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