Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43558 del 24 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:43558PEN

Massima

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Il beneficio della sospensione condizionale della pena può essere revocato di diritto solo se, nel termine stabilito dalla legge (quinquennio o biennio), il condannato commette un nuovo delitto, indipendentemente dalla data di irrevocabilità della sentenza che ha accertato il nuovo reato. Pertanto, il giudice dell'esecuzione, nel valutare la revoca di tale beneficio, deve verificare se, a partire dalla data in cui la sentenza concessiva della sospensione è divenuta irrevocabile, il condannato abbia commesso un nuovo delitto entro il termine di legge, senza che rilevi la data di irrevocabilità della pronuncia che ha accertato il nuovo reato. Inoltre, l'accoglimento dell'istanza di restituzione in termini per impugnare la sentenza di condanna comporta la rimozione del giudicato formatosi in contumacia, impedendo che tale titolo giudiziale possa essere valutato ai fini della revoca dei benefici precedentemente concessi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 157/2012 GIP TRIBUNALE di LATINA, del 12/02/2013

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONI MONICA;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. MAZZOTTA Gabriele, il quale ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.

RITENUTO IN FATTO

1. Con l'ordinanza emessa il 12 febbraio 2013 dal GIP del Tribunale di Latina quale giudice dell'esecuzione veniva disposta…

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