Cassazione penale Sez. I sentenza n. 9113 del 26 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:9113PEN

Massima

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La confisca di beni ai sensi dell'art. 12-sexies del d.l. n. 306/1992 può essere disposta quando sussistono seri indizi circa la sproporzione tra il valore dei beni posseduti dal condannato e i suoi redditi o attività economiche, nonché circa la mancata giustificazione della loro lecita provenienza, a prescindere dalla pertinenza dei beni al reato per cui si è proceduto. La confisca può riguardare beni nella disponibilità del condannato anche per interposta persona fisica o giuridica, ma non può essere applicata in danno del proprietario estraneo al reato. Il giudice deve motivare adeguatamente in ordine alla sussistenza di tali presupposti, senza che possano essere censurate in sede di legittimità le valutazioni relative alle risultanze istruttorie e alle argomentazioni difensive, rientranti nell'ambito del sindacato di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAMPETTI Umberto - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 94/2011 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 13/12/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;

lette le conclusioni del PG Dott. Sante Spinaci il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.

La Corte:

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

1. Con ordinanza del 13 dicembre 2011 la Corte di appello di Reggio Calabria, in funzione di giudice dell'esec…

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