Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16367 del 20 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:16367PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare l'applicazione della recidiva ai sensi dell'art. 99 c.p., comma 5, non è vincolato dalla mera appartenenza del nuovo reato al novero di quelli indicati nell'art. 407 c.p.p., ma deve effettuare un accertamento concreto della maggiore capacità a delinquere del reo, desumibile dalla gravità e dalle modalità della nuova condotta delittuosa, nonché dalla valutazione complessiva della personalità dell'imputato, desumibile anche dai suoi precedenti penali. L'aumento di pena per recidiva, pertanto, rientra nell'esercizio del potere discrezionale del giudice e richiede un'adeguata motivazione in ordine alla sussistenza di tali presupposti, non potendo essere applicato in modo automatico sulla base della sola appartenenza del reato a determinate categorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. GALLO Domeni - rel. Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3304/2014 della Corte d'appello di Palermo, sezione quarta penale;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GALLO Domenico;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. DI NARDO Marilia, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito per l'imputato, l'avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglime…

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