Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana, nell'esaminare i ricorsi proposti da due esercenti di attività di ristorazione in Piazza del Duomo a Firenze avverso gli atti del Comune di Firenze e della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Gli atti amministrativi di carattere generale, come il protocollo d'intesa tra Comune e Soprintendenza che disciplina l'occupazione di suolo pubblico per ristoro all'aperto in specifiche zone cittadine, non sono esenti dall'obbligo di motivazione, in quanto incidono su posizioni giuridiche qualificate dei concessionari di suolo pubblico, i quali hanno maturato un legittimo affidamento sulla base del precedente regime autorizzatorio. 2. L'Amministrazione, nel modificare la disciplina precedentemente vigente in materia di occupazione di suolo pubblico, è tenuta a motivare adeguatamente le ragioni del mutamento di indirizzo, anche con riferimento alle differenziazioni di trattamento introdotte tra le diverse zone cittadine, al fine di consentire il sindacato giurisdizionale sulla ragionevolezza e proporzionalità dell'azione amministrativa. 3. Il legittimo affidamento del concessionario di suolo pubblico, maturato in ragione del precedente rilascio del titolo, comporta che l'Amministrazione, nel rideterminare le condizioni di utilizzo del bene, debba motivare congruamente le ragioni del mutamento di disciplina, a tutela della posizione qualificata del titolare della concessione.