Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23821 del 19 giugno 2007

ECLI:IT:CASS:2007:23821PEN

Massima

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Il giudicato cautelare, una volta formatosi, preclude la riproposizione delle medesime questioni in fatto o in diritto già esaminate e decise, salvo il sopravvenire di nuovi elementi difensivi che comportino un mutamento della situazione di fatto sulla quale la precedente decisione era fondata. Pertanto, il giudice competente a decidere sull'impugnazione di un provvedimento cautelare deve valutare esclusivamente i profili dedotti nell'ordinanza oggetto di gravame, senza poter essere influenzato da vicende relative a procedimenti stralciati o annullati, in quanto ininfluenti sull'attuale decisione. Inoltre, il meccanismo cautelare non determina l'automatica estinzione della misura per il solo fatto che il processo principale sia stato oggetto di regressione di fase, essendo necessario verificare la nuova decorrenza dei termini di fase e il computo del periodo di custodia cautelare già sofferto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

NO. Re. , nato il (OMESSO);

avverso l'Ordinanza del Tribunale della Liberta' di Trento resa 29.9.2006;

sentita la Relazione svolta dal Cons. Dr. ((omissis));

sentita la Requisitoria del Procuratore Generale nella persona del Cons. Dr. ((omissis)), ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

IN FATTO

Ricorre personalmente NO.Re. avverso l'Ordinanza 19.7.2006 d…

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