Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42545 del 16 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:42545PEN

Massima

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La confisca di prevenzione patrimoniale può essere disposta anche nei confronti di beni acquisiti dal proposto in epoca antecedente a quella cui si riferisce l'accertamento della sua pericolosità sociale, purché risulti la sproporzione di tali beni rispetto al reddito dichiarato o all'attività economica svolta, ovvero la loro illecita provenienza da qualsivoglia tipologia di reato. Il giudice della prevenzione ha ampia discrezionalità nell'accertare incidentalmente i presupposti soggettivi necessari per l'ascrivibilità del proposto ad una delle categorie previste dalla legge per l'applicazione della prevenzione personale, potendo anche dilatare il perimetro temporale della pericolosità sociale rispetto a quanto determinato in sede di cognizione penale, sulla base di elementi sintomatici ritenuti di decisiva pregnanza a sostegno di univoche manifestazioni di pericolosità anche in periodo precedente. La disciplina della prevenzione reale, che consente l'attribuzione al proposto e ad ogni soggetto-terzo della facoltà di allegare elementi dimostrativi della legittimità dell'acquisto dei beni e della loro legittima provenienza, anche in rapporto alle proprie capacità reddituali, è conforme ai principi costituzionali e convenzionali, in quanto ritenuta compatibile con il diritto di proprietà, il principio di legalità e la presunzione di innocenza. Pertanto, il giudice della prevenzione può disporre la confisca di beni acquisiti dal proposto in epoca antecedente all'accertamento della sua pericolosità sociale, qualora risulti la sproporzione di tali beni rispetto al reddito dichiarato o all'attività economica svolta, ovvero la loro illecita provenienza, indipendentemente dal nesso causale tra la presunta condotta mafiosa e l'illecito profitto, essendo sufficiente la dimostrazione della illecita provenienza dei beni confiscati, qualunque essa sia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. BRUNO P. - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata il (OMISSIS);

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso il decreto del 27/10/2011 della Corte d'appello di Caltanissetta;

Letti i ricorsi ed il provvedimento impugnato.

Lette le note illustrative e le memorie di replica depositate nell'interesse dei ricorrenti.

Sentita la relazione del Consigliere Paolo Antonio BRUNO.

Lette le conclusioni scritte del Procuratore Generale in sede in persona del Sostituto Gioacchino Izzo, che ha c…

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