Il reato di ricettazione di prodotti con marchi contraffatti, di cui all'art. 474 c.p., tutela in via principale e diretta la pubblica fede intesa come affidamento dei cittadini nei marchi e nei segni distintivi che individuano le opere dell'ingegno o i prodotti industriali, a prescindere dalla possibilità di confusione per il singolo acquirente. La grossolanità della contraffazione deve essere valutata non in relazione alle condizioni particolari dell'acquisto, ma al successivo utilizzo del prodotto da parte di un numero indistinto di soggetti, per i quali la contraffazione non deve risultare apprezzabile. Il reato di ricettazione è pertanto integrato anche quando la falsificazione del marchio non sia facilmente riconoscibile, purché sia idonea a ingenerare confusione nella generalità dei consumatori circa l'origine e la qualità del prodotto. La prescrizione del reato di ricettazione segue la disciplina previgente rispetto alla riforma del 2005, con un termine massimo di 15 anni, aumentato dei periodi di sospensione.