Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 41274 del 9 novembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:41274PEN

Massima

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Il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione, disciplinato dall'art. 314 c.p.p. e ss., trova fondamento nella condizione soggettiva della persona sottoposta a detenzione immeritata e in tal senso ingiusta. Tale diritto non si configura come risarcimento del danno ex art. 2043 c.c., ma come riparazione legata ad eventi che producono il sorgere di responsabilità da atto lecito, sulla base di principi di solidarietà e giustizia distributiva. Pertanto, l'istante ha l'onere di provare i fatti costitutivi della domanda, ovvero la custodia cautelare subita e la successiva assoluzione, mentre il giudizio di riparazione è retto dal principio di soccombenza quanto alle spese tra parti private. Inoltre, la legittimazione a proporre personalmente ricorso per cassazione è riservata al solo imputato per i processi aventi ad oggetto questioni di responsabilità penale, mentre per i processi relativi a indennizzi o risarcimenti il ricorso proposto personalmente e senza rappresentanza di avvocato iscritto all'albo speciale è inammissibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. BARTOLOMEI Luigi - Presidente

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ZECCA Gaetani - rel. Consigliere

Dott. CARLEO Giovanni - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MA. LU. n. il (OMESSO) difeso dall'Avv.to FRANCHINI Antonio;

MINISTERO DELL'ECONOMIA Difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato; avverso sentenza resa da Corte di Appello di Venezia in esito all'udienza del 27/9/2005;

letti gli atti, la ordinanza impugnata, il ricorso, la requisitoria scritta del P.G., e la memoria di costituzione del Ministero dell'Economia;

udita la relazione svolta alla camerale udienz…

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