Cassazione penale Sez. II sentenza n. 536 del 9 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:536PEN

Massima

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Il giudice di legittimità non può riesaminare nel merito gli elementi fattuali posti a fondamento della decisione del giudice di merito, la cui valutazione è riservata in via esclusiva a quest'ultimo. Il ricorso per cassazione non consente una "rilettura" delle risultanze processuali al fine di prospettare una diversa e più adeguata valutazione dei fatti, in quanto ciò integrerebbe un inammissibile sindacato sul merito della decisione impugnata, la quale deve essere sorretta da motivazione ampia ed esente da vizi logici e giuridici. Il giudice di legittimità è pertanto vincolato alle valutazioni di fatto compiute dal giudice di merito, salvo che non siano affette da travisamento della prova o da manifesta illogicità, circostanze che non ricorrono nel caso di specie. Conseguentemente, il ricorso per cassazione proposto avverso l'ordinanza di conferma della misura cautelare della custodia in carcere deve essere dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO ((omissis)) - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. RENZO Michele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

GI. Vi., n. a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Bologna, in data 25 luglio 2008, di conferma dell'ordinanza del G.I.P. del Tribunale di Bologna, in data 9 luglio 2008, di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere;

Visti gli atti, l'ordinanza denunziata e il ricorso;

Sentita in Camera di consiglio la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

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