Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19142 del 5 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:19142PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p., sussiste a prescindere dalla positiva ricognizione di effettive e immediate opportunità di ricadute a portata di mano dell'indagato, essendo necessario e sufficiente formulare una valutazione prognostica sulla possibilità di condotte reiterative, alla stregua di un'analisi accurata della fattispecie concreta, che tenga conto delle modalità realizzative della condotta, della personalità del soggetto e del contesto socio-ambientale. Pertanto, il requisito dell'attualità del pericolo di reiterazione del reato non richiede la dimostrazione di comportamenti o atti concreti riferibili all'indagato, indicativi di un attuale pericolo, essendo sufficiente una valutazione prognostica fondata sugli elementi emersi nel corso delle indagini. Inoltre, nel procedimento di riesame non sono deducibili né rilevabili d'ufficio questioni di inefficacia della misura cautelare diverse da quelle concernenti l'inosservanza dei termini stabiliti dai commi 5 e 9 dell'art. 310 c.p.p., in quanto il procedimento di riesame è preordinato alla verifica dei presupposti legittimanti l'adozione del provvedimento cautelare e non anche di quelli incidenti sulla sua persistenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovan - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. MESSINI D'AGOSTINI P - rel. Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. PERROTTI Massim - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
1) (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
2) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 05/01/2023 del TRIBUNALE DI ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere MESSINI D'AGOSTINI Piero;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale SERRAO D'AQUINO Pasquale, che ha chiesto l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 5 gennaio 20…

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