Cassazione penale Sez. I sentenza n. 47097 del 16 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:47097PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del sindacato sulla motivazione di un provvedimento cautelare emesso dal tribunale del riesame, deve verificare la congruenza della motivazione rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie, senza poter procedere ad una diversa valutazione dei fatti. Pertanto, la motivazione del provvedimento cautelare deve dare adeguatamente conto delle ragioni che hanno indotto il giudice di merito ad affermare la gravità del quadro indiziario e la permanenza delle esigenze cautelari a carico dell'indagato, senza fondarsi su elementi congetturali o lacune ricostruttive. In particolare, il giudice di legittimità deve riscontrare l'assenza di manifesta illogicità nella valutazione degli elementi indiziari, con particolare riguardo alle eventuali discrepanze o contraddizioni nelle dichiarazioni delle persone offese, alla coerenza della dinamica ricostruita rispetto ai dati oggettivi emersi, nonché all'adeguata considerazione di tutti gli elementi rilevanti ai fini della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari. Ove tali requisiti non risultino soddisfatti, il provvedimento cautelare deve essere annullato con rinvio per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
Avverso l'ordinanza n. 289/2018 del Tribunale di Bari in data 22/03/2018;
Visti gli atti e il ricorso;
Udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MINCHELLA Antonio;
Udite le conclusioni del Procuratore Generale, in persona del Dott. GALLI Massimo, che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata;
Udito il difensore Avv. (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
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