Il dipendente di una società per azioni a partecipazione pubblica, che sia stato assolto in via definitiva da un procedimento di responsabilità dinanzi al giudice contabile per fatti o atti connessi all'espletamento dei compiti d'istituto, ha diritto al rimborso delle spese legali sostenute per la propria difesa, ai sensi dell'art. 59 del CCNL applicabile, a prescindere dalla natura pubblicistica o meno dell'ente di appartenenza e dall'eventuale parere dell'Avvocatura dello Stato sulla congruità degli onorari, in quanto la società non rientra nell'ambito soggettivo di applicazione della normativa speciale prevista per i dipendenti delle amministrazioni statali. Il consenso dell'ente all'assunzione degli oneri di difesa del dipendente si presume tacitamente prestato qualora non vengano tempestivamente opposte ragioni ostative riconducibili a un "evidente conflitto di interessi" o a "elementi di dolo o colpa grave" del dipendente, come previsto dalla citata disposizione contrattuale, la quale costituisce l'unico riferimento normativo applicabile per la determinazione dei criteri e principi di rimborso delle spese legali.