Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25226 del 7 settembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:25226PEN

Massima

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Il dolo nelle lesioni personali volontarie si configura nella coscienza e volontà di procurare una malattia o quantomeno sensazioni dolorose nel soggetto passivo, essendo sufficiente l'intenzionalità lesiva, anche a titolo di dolo eventuale, ravvisabile nella mera accettazione del rischio che dalla propria azione possano derivare danni fisici alla vittima. La legittima difesa, quale causa di giustificazione, richiede che l'imputato fornisca elementi idonei a dimostrare la sussistenza dei relativi presupposti, non potendo il giudice desumerli dalle sole dichiarazioni dell'imputato. Il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche può essere legittimamente motivato dall'assenza di elementi o circostanze di segno positivo, non essendo più sufficiente il solo stato di incensuratezza dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. TUDINO A. - rel. Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/09/2019 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALESSANDRINA TUDINO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. ROMANO GIULIO, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
udito il difensore l'Avv. (OMISSIS), per la parte civile, deposita conclusioni e nota spese alle quali si riporta.
L&…

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