Cassazione penale Sez. I sentenza n. 55051 del 10 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:55051PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice dell'esecuzione, nel valutare l'applicabilità dell'istituto della continuazione tra più reati oggetto di distinti decreti penali di condanna, deve accertare l'esistenza di un unico disegno criminoso preventivamente programmato dall'agente, desumibile da elementi concreti quali la distanza cronologica tra i fatti, le modalità delle condotte, la tipologia dei reati, il bene tutelato, l'omogeneità delle violazioni, la causale, le condizioni di tempo e di luogo. La mera omogeneità delle violazioni e la contiguità temporale di alcune di esse, pur indicative di una scelta delinquenziale, non sono di per sé sufficienti a ritenere che i reati siano frutto di una medesima deliberazione di fondo, essendo necessario che emerga una effettiva programmazione unitaria degli illeciti, non potendosi desumere tale unità progettuale dalla sola reiterazione di comportamenti penalmente rilevanti, espressiva di una generica attitudine soggettiva a violare la legge. Pertanto, il giudice dell'esecuzione, nel decidere sull'applicazione della disciplina del reato continuato, deve valutare gli specifici elementi fattuali desumibili dai provvedimenti di condanna, senza poter sindacare il contenuto di questi ultimi, e motivare adeguatamente in ordine alla sussistenza o meno di un unico disegno criminoso, trattandosi di una questione di fatto rimessa al suo apprezzamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesco M. - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - rel. Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/07/2017 del GIP TRIBUNALE di MILANO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FIORDALISI DOMENICO;
lette le conclusioni del P.G..
Il Procuratore Generale, Dott. ANGELILLIS Ciro, chiede il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre avverso l'ordinanza con la quale il G.i.p. del Tribunale di Milano, in funzione di giudice dell'esecuzione, in data 24 luglio 2017 ha respinto la richiesta form…

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