Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'aggiudicazione di un appalto per il servizio di raccolta integrata di rifiuti, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Il requisito di capacità tecnico-professionale previsto dal disciplinare di gara, che richiedeva l'esecuzione nel triennio antecedente la pubblicazione del bando di servizi analoghi (raccolta e trasporto rifiuti, raccolta differenziata, spazzamento manuale e meccanizzato) in almeno un Comune con popolazione residente non inferiore a 50.000 abitanti, non è stato soddisfatto dall'aggiudicatario. Né la mandataria né la mandante hanno dimostrato di aver svolto tali servizi per un Comune di tali dimensioni. 2. Il requisito del raggiungimento di una percentuale di raccolta differenziata pari o superiore al 60% in almeno uno dei Comuni serviti nel triennio precedente non è stato neppure dimostrato dall'aggiudicatario, in quanto i servizi svolti in subappalto o subaffidamento non possono essere considerati ai fini del raggiungimento di tale soglia. 3. L'interpretazione della clausola del disciplinare di gara che richiedeva i suddetti requisiti non può essere modificata o integrata mediante chiarimenti successivi della stazione appaltante, in quanto ciò comporterebbe una violazione del principio di tassatività della lex specialis, che vincola rigidamente l'operato della P.A. senza margini di discrezionalità. 4. Il possesso delle specifiche sottocategorie di iscrizione all'Albo Nazionale Gestori Ambientali, richieste dal disciplinare, è stato adeguatamente dimostrato dall'aggiudicatario, in quanto l'iscrizione nella categoria 1 comporta automaticamente il possesso di tutte le sottocategorie, salvo espressa esclusione. 5. La dichiarazione di inefficacia del contratto stipulato con l'aggiudicatario è condizionata alla possibilità di subentro dell'originaria ricorrente, tenuto conto dello stato di esecuzione del contratto.