Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26849 del 1 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:26849PEN

Massima

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Il reato di truffa si distingue dal reato di insolvenza fraudolenta in quanto nella truffa la frode è attuata mediante la simulazione di circostanze e condizioni non vere, artificiosamente create per indurre altri in errore, mentre nell'insolvenza fraudolenta la frode è attuata con la dissimulazione del reale stato di insolvenza dell'agente. Pertanto, integra il delitto di truffa, e non quello meno grave dell'insolvenza fraudolenta, l'utilizzazione della carta di credito ben oltre i limiti di solvenza, nel caso in cui l'autore non si sia limitato alla dissimulazione dello stato di insolvenza ma si sia avvalso di un complesso di modalità frodatorie costituite da artifici e raggiri, essendo la sua condotta originariamente orientata dal fine specifico dell'ingiusto profitto con altrui danno. La ricostruzione del fatto storico e l'inquadramento della fattispecie nell'ambito del reato di truffa, anziché in quello dell'insolvenza fraudolenta, risultano giuridicamente corretti laddove la condotta dell'imputato si caratterizzi, sotto il profilo oggettivo, non per la mera dissimulazione di uno stato di insolvenza, ma per il ricorso ad un complesso di modalità frodatorie, analiticamente descritte nella motivazione della sentenza impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

avv. PETTITI Bartolomeo del foro di Torino nell'interesse di MA. St. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Torino, 1 sezione penale, in data 13 ottobre 2008;

Sentita la relazione della causa fatta, in Pubblica udienza, dal Consigliere Dott. ((omissis)).

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), il quale ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il dife…

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