Il falso attestativo e la truffa aggravata commessi da pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, attraverso la predisposizione di perizie tecniche, fatture e atti di sgombero falsi, nonché delibere comunali mai effettuate, al fine di ottenere indebitamente rimborsi per danni non effettivamente subiti, integrano un complesso unitario di condotte fraudolente strettamente interconnesse, ciascuna delle quali assume rilevanza causale nella realizzazione della complessiva condotta truffaldina, anche qualora singoli atti risultino formalmente regolari o siano stati posti in essere da soggetti diversi. In tali casi, il ruolo di ciascun concorrente, anche se limitato a specifiche fasi della vicenda, deve essere valutato in relazione al suo contributo causale nell'ambito dell'unitaria condotta fraudolenta, senza che possa rilevare la mancata partecipazione ad alcune delle sue fasi finali. La motivazione della sentenza che ricostruisce analiticamente gli elementi probatori a carico degli imputati e il loro ruolo causale nell'ambito della complessiva condotta truffaldina, risulta adeguata e immune da vizi logici, senza che possa essere censurata in sede di legittimità una diversa valutazione delle risultanze processuali.