La concessione di servizi collegati alla balneazione e alla tutela ambientale di una spiaggia, affidata a seguito di regolare procedura selettiva, non rientra nell'ambito di applicazione della proroga legale prevista per le concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative, in quanto trattasi di un rapporto concessorio di natura diversa, non riconducibile alla disciplina di cui all'art. 1, comma 18, del d.l. n. 194 del 2009 e all'art. 3, comma 2, della l. n. 118 del 2022. Pertanto, la prosecuzione della gestione del servizio oltre la scadenza originaria della concessione, disposta mediante reiterate ordinanze sindacali di provvisorio affidamento, non integra i presupposti per l'applicazione delle predette norme di proroga legale, le quali richiedono il rinnovo del rapporto concessorio mediante procedure selettive con adeguate garanzie di imparzialità e pubblicità. In assenza di tali requisiti, la continuità della gestione del servizio, pur se disposta dall'amministrazione comunale, non determina la cessazione della materia del contendere né l'improcedibilità del giudizio, essendo la sentenza che dichiara l'improcedibilità dell'appello per sopravvenuta carenza di interesse inidonea a costituire oggetto di richiesta di chiarimenti ai sensi dell'art. 112, comma 5, c.p.a.