Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1743 del 16 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:1743PEN

Massima

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La pericolosità sociale di un soggetto appartenente ad un'associazione di tipo mafioso può essere desunta dalla sua pregressa partecipazione all'associazione, senza che sia necessario accertare l'attualità della sua pericolosità, salvo che non vi sia prova del suo recesso dall'associazione. Infatti, l'appartenenza ad un'associazione mafiosa è di per sé indice di pericolosità sociale, che può essere esclusa solo in presenza di una prova positiva del recesso dell'interessato dall'associazione, non essendo sufficiente il mero decorso del tempo dall'adesione o dalla concreta partecipazione alle attività associative. Pertanto, il giudice di merito, nel procedimento di prevenzione, può legittimamente applicare misure di prevenzione personali nei confronti di un soggetto già condannato per reati di associazione mafiosa, senza necessità di accertare ulteriormente l'attualità della sua pericolosità sociale, salvo che non emerga la prova del suo recesso dall'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GI. VI., N. IL (OMESSO);

avverso DECRETO del 12/10/2007 CORTE APPELLO di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DIDONE ANTONIO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)).

MOTIVI DELLA DECISIONE

1. - Con Decreto 3 ottobre 2006, la Corte di Appello di Catania confermo' il decreto col quale il 7 aprile 2006 il Tribunale della stessa citta' aveva applicat…

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