Il divieto di accesso ai locali di pubblico intrattenimento, disposto dal Questore ai sensi dell'art. 13-bis del D.L. n. 14/2017, presuppone non solo la denuncia per reati commessi in occasione di gravi disordini avvenuti in pubblici esercizi o nelle immediate vicinanze, ma anche la valutazione concreta e attuale del pericolo che dalla condotta dell'interessato possa derivare un pregiudizio per la sicurezza pubblica. Tale valutazione prognostica non può fondarsi su meri indizi o sospetti, ma richiede un accertamento puntuale e adeguatamente motivato della pericolosità della condotta, anche alla luce delle deduzioni difensive dell'interessato e degli elementi istruttori acquisiti, non potendosi presumere automaticamente la pericolosità dalla sola pendenza di un procedimento penale per il reato contestato. Ove l'amministrazione non fornisca una motivazione esaustiva e convincente in ordine alla concreta e attuale pericolosità della condotta, il provvedimento di divieto di accesso deve essere annullato per difetto dei presupposti di legge.