Cassazione penale Sez. I sentenza n. 38861 del 20 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:38861PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La continuazione tra reati, ai sensi dell'art. 81 c.p., richiede l'accertamento di un medesimo disegno criminoso originario, che si estrinseca nella realizzazione di più violazioni della stessa indole, caratterizzate da una rappresentazione e volizione unitaria fin dal momento della costituzione del vincolo associativo. Il mero nesso teleologico tra i reati, consistente nell'agevolare l'attività illecita, non è sufficiente a integrare il requisito della continuazione, in quanto tale collegamento rappresenta un istituto giuridico diverso e autonomo rispetto alla continuazione, che presuppone invece l'unitarietà del proposito criminoso fin dall'origine. Pertanto, la mera prossimità temporale e spaziale delle condotte delittuose, nonché l'identità del modus operandi e delle finalità perseguite, non sono di per sé elementi sufficienti a dimostrare l'esistenza di un unico disegno criminoso originario, in assenza di altri concreti elementi probatori che comprovino tale unitarietà di intenti fin dal momento della costituzione del vincolo associativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. SARACENO Rosa A. - rel. Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 06/06/2018 della CORTE APPELLO di LECCE;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ROSA ANNA SARACENO;
lette/sentite le conclusioni del PG;
Lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Cuomo Luigi, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la decisione in epigrafe la Corte di appello di Lecce, in funzione di giudice dell'esecuzione, …

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