Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28418 del 18 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:28418PEN

Massima

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Il falso contenuto in una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, presentata per ottenere un condono edilizio, integra il reato di falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico, qualora sia accertato, sulla base di elementi probatori, che il fabbricato oggetto della richiesta di sanatoria non era effettivamente esistente ed ultimato entro il termine previsto dalla normativa di riferimento. In tali casi, la valutazione delle risultanze istruttorie, ivi comprese le dichiarazioni testimoniali, rientra nell'esclusiva competenza del giudice di merito, il cui apprezzamento è incensurabile in sede di legittimità, se congruamente e logicamente motivato. Il falso è punito anche quando sia finalizzato all'impunità di un precedente reato edilizio, come la realizzazione abusiva di una costruzione, e al conseguimento di un indebito profitto, rappresentato dall'ottenimento del condono non dovuto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTELLA Mario - Presidente

Dott. SANDRELLI Gian Giacom - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Anton - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

avv. Adorno Carla e Fabio Cardone, difensore di PI. An. , nata a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Genova del 28 aprile 2009.

Sentita la relazione del consigliere dr. Paolo Antonio BRUNO.

Sentite le conclusioni del P.G. in sede, in persona del Sostituto dr. Mario Fraticelli, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Pi. An. , assieme…

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