Cassazione penale Sez. I sentenza n. 21399 del 16 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:21399PEN

Massima

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Il possesso e la detenzione di armi da fuoco, anche comuni, costituiscono reati gravi che ledono in modo significativo il bene giuridico della pubblica sicurezza e dell'incolumità pubblica. Il giudice, nel valutare la concessione di circostanze attenuanti generiche, deve considerare la gravità oggettiva del fatto, l'allarme sociale provocato dalle condotte criminose e l'idoneità dell'arma a produrre conseguenze dannose, senza essere vincolato dalla mera allegazione di elementi favorevoli come lo stato di tossicodipendenza dell'imputato o la spontanea consegna dell'arma. Il reato di detenzione illecita di armi da fuoco non può essere assorbito in quello di porto abusivo quando l'arma sia stata previamente detenuta in un luogo di disponibilità dell'imputato, a prescindere dalla contestualità del porto. Inoltre, il diniego del beneficio della non menzione della condanna nel casellario giudiziale può essere adeguatamente motivato attraverso il richiamo alla gravità delle condotte e alla personalità del condannato, senza necessità di una specifica e analitica argomentazione. In tali ipotesi, il giudice di merito esprime un apprezzamento di fatto, insindacabile in sede di legittimità, purché la motivazione sia logica e coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) (OMISSIS), n. il (OMISSIS);
2) (OMISSIS), n. il (OMISSIS);
3) (OMISSIS), n. il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 933/2015 della CORTE DI APPELLO DI BRESCIA del 18/12/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. ESPOSITO Aldo;
udite le conclusioni del Procuratore Generale, in persona della Dott.ssa DE MASELLIS Mariella, che ha chiesto disporsi l'annullamento senza rin…

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