Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5439 del 11 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:5439PEN

Massima

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Il sequestro probatorio disposto nell'ambito di un procedimento penale deve essere adeguatamente motivato, con una relazione qualificata tra la documentazione sequestrata e le ipotesi di reato contestate, non essendo sufficiente una mera motivazione esplorativa. Il provvedimento di sequestro, infatti, incide sul diritto di proprietà e di difesa dell'indagato, ragion per cui la sua adozione richiede una puntuale e specifica giustificazione in relazione alle esigenze cautelari e probatorie del caso concreto. Pertanto, il giudice è tenuto a verificare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e il fumus del reato ipotizzato, nonché l'esistenza di un nesso di pertinenzialità tra il materiale sequestrato e le fattispecie delittuose oggetto di imputazione. Solo in presenza di tali presupposti, il sequestro probatorio può ritenersi legittimamente disposto, in ossequio ai principi di proporzionalità e di adeguatezza dell'azione cautelare. Diversamente, il provvedimento di sequestro, privo di una motivazione qualificata, risulta viziato per violazione dell'articolo 253 c.p.p. e deve essere annullato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

la difesa di Ca. Fr. in qualita' di Presidente della societa'" La. Fi. soc.coop. a.r.l." avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Bari, in data 14.04.2009;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. TADDEI ((omissis));

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dr. DI CASOLA Carlo il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

OSSERVA

La di…

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