Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18122 del 24 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:18122PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (stalking) si configura quando la condotta dell'agente, anche attraverso minacce e molestie reiterate, determina nella vittima un perdurante stato di ansia e di paura, tale da costringerla a modificare le proprie abitudini di vita. L'accertamento di tale stato d'animo può fondarsi su elementi sintomatici del turbamento psicologico ricavabili dalle dichiarazioni della vittima, dai suoi comportamenti conseguenti alla condotta dell'agente e dall'obiettività della condotta stessa, se idonea a determinare in una persona comune tale effetto destabilizzante. Non è necessario l'accertamento di uno stato patologico, essendo sufficiente che gli atti persecutori abbiano un effetto destabilizzante della serenità e dell'equilibrio psicologico della vittima. Ai fini della concessione delle circostanze attenuanti, l'offerta di risarcimento del danno deve essere reale e concreta, non limitandosi a mere promesse o a compensazioni di opposte ragioni di debito/credito. Inoltre, il giudice, nel rigettare la concessione delle circostanze attenuanti generiche, può limitarsi a fare riferimento agli elementi ritenuti decisivi o comunque rilevanti, senza dover necessariamente prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti. Infine, la motivazione sulla commisurazione della pena deve essere adeguata, ma non necessariamente rafforzata quando la pena irrogata non si discosti significativamente dal minimo edittale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrin - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/04/2017 della CORTE APPELLO di VENEZIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. PAOLA BORRELLI;
sentite le conclusioni del Sost. Procuratore Generale Dr. MARINELLI FELICETTA, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa in data 7 aprile 2017, la Corte di appello di Venezia ha riformato parzialmente, con l'esclusione della recidiva, l…

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