Il provvedimento di revoca dell'autorizzazione sanitaria per l'attività di radioterapia e della conseguente revoca dell'accreditamento istituzionale è legittimo qualora siano state accertate gravi carenze strutturali e organizzative della struttura sanitaria, tali da compromettere irrimediabilmente il rispetto dei requisiti minimi previsti dalla normativa di settore per l'esercizio di tale attività, anche in presenza di una comunicazione di sospensione volontaria dell'attività da parte della struttura stessa. L'amministrazione, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza e controllo, non è tenuta a concedere un termine per la regolarizzazione delle criticità rilevate, qualora le stesse siano di tale gravità da rendere vincolato il provvedimento di revoca, a tutela dell'interesse pubblico alla salute. La revoca dell'accreditamento istituzionale, conseguente alla revoca dell'autorizzazione sanitaria, non è illegittima per carenza di istruttoria o per violazione del principio di affidamento, atteso che l'accreditamento presuppone il possesso dei requisiti autorizzativi e che la struttura non può vantare alcun legittimo affidamento alla prosecuzione dell'attività in assenza dei necessari requisiti.