Cassazione penale Sez. III sentenza n. 38805 del 22 agosto 2018

ECLI:IT:CASS:2018:38805PEN

Massima

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Il provvedimento di divieto di accesso alle manifestazioni sportive (c.d. "daspo") emesso dall'Autorità di pubblica sicurezza, pur se affetto da irregolarità formali nella sua adozione o notifica, non determina alcuna preclusione per l'Autorità amministrativa di riemettere un nuovo provvedimento e per l'Autorità giudiziaria di valutarne la legittimità, essendo sufficiente che il destinatario sia stato messo in condizione di conoscere e difendersi rispetto al provvedimento applicato. La violazione degli obblighi imposti dal "daspo" integra il reato previsto dalla legge, a prescindere da eventuali vizi procedurali relativi all'adozione del provvedimento, purché il destinatario ne sia stato comunque reso edotto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni Filippo - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza in data 10.5.2016 della Corte d'appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Ubalda Macri';
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Marinelli Felicetta, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per prescrizione.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 10.5.2016 la Corte…

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