Cassazione penale Sez. II sentenza n. 32915 del 6 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:32915PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere si configura quando vi è un accordo di carattere generale e continuativo tra più persone per l'attuazione di un programma delinquenziale, affidato ad una stabile organizzazione, con predisposizione di attività e mezzi per la commissione di una serie indeterminata di delitti. Tale vincolo associativo si distingue dal mero concorso di persone nel reato, in cui l'accordo criminoso è diretto alla realizzazione di uno o più reati determinati, con cessazione di ogni motivo di pericolo sociale al termine della loro esecuzione. Ai fini della sussistenza dell'elemento psicologico del reato associativo, è necessaria la coscienza e volontà di aderire al sodalizio criminoso, desumibile anche dalla partecipazione a singoli episodi delittuosi, purché tale contributo sia indice di un rapporto stabile e continuativo con gli altri associati, finalizzato al perseguimento del programma criminoso comune. Inoltre, la creazione di strutture organizzative, anche fittizie, utilizzate per schermare i flussi finanziari provenienti dalle attività illecite, costituisce un elemento probatorio rilevante per dimostrare l'esistenza dell'associazione e la consapevolezza del ruolo svolto dai singoli partecipi. Il concorrente nel reato presupposto non può essere chiamato a rispondere del successivo reato di riciclaggio, rientrando tale condotta nel post-factum non punibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina A. R. - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/10/2015 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DI PISA FABIO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Procuratore Generale Dott. MURA ANTONIO che ha concluso per l'inammissibilita' di entrambi i ricorsi;
udito il difensore di (OMISSIS), Avv. (OMISSIS) in sostituzione d…

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