Cassazione penale Sez. II sentenza n. 37154 del 18 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:37154PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la motivazione di un provvedimento cautelare emesso dal tribunale del riesame, deve limitarsi a verificare la congruenza logica e la coerenza giuridica delle argomentazioni utilizzate, senza poter procedere a una nuova o diversa valutazione degli elementi probatori. La motivazione per relationem, ovvero il richiamo ad altri provvedimenti, è legittima purché il giudice qualifichi gli elementi già indicati in precedenza agli effetti del quadro indiziario e delle esigenze cautelari, dimostrando così di averne effettuato una sia pur sintetica valutazione. Tuttavia, il rinvio generico e apodittico al provvedimento impugnato non può costituire una sostanziale vanificazione del mezzo di impugnazione. Pertanto, il controllo di legittimità sulla motivazione del tribunale del riesame deve rimanere circoscritto all'interno del provvedimento impugnato, senza poter riesaminare nel merito gli elementi fattuali e probatori della vicenda.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PA. CI. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 443/2010 TRIB. LIBERTA' di FIRENZE, del 12/04/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CHINDEMI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. GALATI Giovanni, che chiede l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA IN FATTO

Il Tribunale della liberta' di Firenze, con ordinanza in data 12 aprile 2010, confermava l'ordi…

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