La revoca della concessione in gestione di una rivendita di generi di monopolio da parte dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato è legittima solo in presenza di una adeguata motivazione che evidenzi il concreto danno derivato all'Amministrazione e la gravità della violazione commessa dal rivenditore, non essendo sufficiente il mero rilievo della inosservanza di un obbligo di legge, atteso che la normativa prevede, per la medesima fattispecie, anche la possibilità di irrogare una meno grave sanzione pecuniaria, la cui applicazione è rimessa alla discrezionalità dell'Amministrazione sulla base della valutazione della natura e gravità della violazione. Pertanto, il provvedimento di revoca è illegittimo per difetto di motivazione qualora non contenga tali elementi giustificativi della scelta della più grave misura sanzionatoria. La massima giuridica sintetizza il principio di diritto fondamentale enucleato dalla sentenza, secondo cui la revoca della concessione in gestione di una rivendita di generi di monopolio da parte dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato è legittima solo se adeguatamente motivata in ordine al concreto danno derivato all'Amministrazione e alla gravità della violazione commessa dal rivenditore, non essendo sufficiente il mero rilievo della inosservanza di un obbligo di legge, atteso che la normativa prevede anche la possibilità di irrogare una meno grave sanzione pecuniaria, la cui applicazione è rimessa alla discrezionalità dell'Amministrazione. Il linguaggio utilizzato è tecnico-giuridico, la formulazione è al presente indicativo ed evita riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali e dettagli procedurali, risultando autosufficiente e applicabile a casi analoghi.