Cassazione penale Sez. IV ordinanza n. 27493 del 20 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:27493PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, in seguito all'entrata in vigore della L. n. 103/2017, ha affermato che il ricorso per cassazione avverso la sentenza di applicazione della pena concordata ex art. 444 c.p.p. è ammissibile solo per motivi attinenti all'espressione della volontà dell'imputato, al difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza, all'erronea qualificazione giuridica del fatto e all'illegalità della pena o della misura di sicurezza, essendo preclusa la possibilità di censurare la mancata applicazione di circostanze attenuanti non indicate nell'accordo tra le parti. Pertanto, il ricorso proposto dall'imputato al di fuori di tali ipotesi tassative deve essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. FERRANTI Donatel - rel. Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - Consigliere

Dott. PICARDI Francesca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS)
avverso la sentenza del 24/10/2018 del TRIBUNALE di MILANO;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott.ssa DONATELLA FERRANTI.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con la sentenza in epigrafe, il Tribunale di Milano applicava, ex articolo 444 c.p.p., a (OMISSIS) la pena di mesi otto reclusione ed Euro 1.200,00 di multa, per il reato di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 73, commi 5, commesso in (OMISSIS).
2. Ricorre…

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