Cassazione penale Sez. III sentenza n. 20375 del 13 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:20375PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di cui all'art. 734 c.p. (Distruzione o deturpamento di bellezze naturali) si configura come reato di danno e non di pericolo, richiedendo che l'alterazione dello stato dei luoghi abbia effettivamente determinato la distruzione o il deturpamento della bellezza naturale protetta. La mera modifica o alterazione dello stato dei luoghi non è sufficiente, essendo necessario l'accertamento di un concreto pregiudizio alla visione estetica del luogo. La responsabilità penale per la realizzazione di opere abusive in zona sottoposta a vincolo paesaggistico non può essere attribuita al mero proprietario del fondo in assenza di elementi che dimostrino il suo consapevole contributo, anche morale, all'esecuzione dei lavori. Tuttavia, l'ignoranza della normativa paesaggistica non scusa l'autore dell'illecito, essendo onere dell'interessato dimostrare l'inevitabilità dell'errore. Il giudice può subordinare la concessione della sospensione condizionale della pena all'effettiva demolizione dell'opera abusiva, in quanto tale sanzione ha una funzione ripristinatoria dell'interesse pubblico leso, configurandosi come obbligo imposto per la tutela di un interesse primario della collettività.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo Maria - Presidente

Dott. FIALE Aldo - rel. Consigliere

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4413/2010 CORTE APPELLO di PALERMO, del 07/12/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/01/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO FIALE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SPINACI Sante che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATT…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.