Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna penale per il reato di rapina aggravata può essere legittimamente fondata sulla deposizione delle persone offese, anche se contrastanti tra loro, purché la ricostruzione del fatto operata dal giudice di merito sia sorretta da validi elementi probatori, esente da incongruenze logiche e contraddizioni, e adeguatamente motivata. L'irritualità nell'acquisizione di un atto probatorio, come la ricognizione ex art. 214 c.p.p., è neutralizzata dalla scelta negoziale delle parti di procedere con il rito abbreviato, che fa assurgere a dignità di prova gli atti di indagine compiuti senza il rispetto delle forme di rito, salvo le nullità di carattere assoluto e le inutilizzabilità patologiche. Il controllo di legittimità della Corte di Cassazione non si estende alla rivalutazione diretta dei fatti, ma si limita a verificare la logicità e la plausibilità della motivazione adottata dal giudice di merito.