Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22523 del 27 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:22523PEN

Massima

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Il falso ideologico in atto pubblico mediante induzione in errore del pubblico ufficiale si configura quando la falsa dichiarazione del privato è stata integrata dall'attestazione del pubblico ufficiale sulla sua rispondenza al vero, in quanto la dichiarazione stessa non ha rilievo autonomo, ma confluisce nell'atto pubblico e concorre all'attestazione del pubblico ufficiale, alla quale si perviene mediante false notizie e informazioni ricevute dal privato. Ciò si differenzia dalle fattispecie di cui agli artt. 483 e 495 c.p., in cui il pubblico ufficiale si limita a riportare nell'atto pubblico la falsa dichiarazione del privato, senza che rientri nelle sue funzioni di attestarne la veridicità. Ai fini della configurabilità del reato di falso ideologico in atto pubblico mediante induzione in errore del pubblico ufficiale, non rileva che il pubblico ufficiale abbia eseguito l'identificazione attraverso un falso documento esibito dalla parte interessata, in quanto egli è chiamato a valutare tutti gli elementi atti a formare il suo convincimento. Inoltre, l'idoneità dell'azione dell'autore mediato deve essere necessariamente valutata in rapporto alle qualità e alla capacità dell'autore immediato, tenendo conto della preparazione richiesta dalla qualifica e dei doveri di controllo. Infine, la prova del fatto può fondarsi su riconoscimenti fotografici effettuati anche a distanza di tempo dai fatti, purché supportati da altri elementi probatori, come le fotocopie dei documenti di identità esibiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V.S. - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 8356/2013 CORTE APPELLO di ROMA, del 10/11/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 01/03/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPUTO;
Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione dott. S. Tocci, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 15/06/2012, il Tribunale di Roma aveva dichiarat…

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